….E poi ci sono i bambini di 5 e 6 anni, quelli che corrono in palestra e si fermano per controllare se l’istruttore c’è, e se non c’è spesso vanno via; quelli che arrivano di corsa e ti saltano addosso perché sono felici di stare in palestra con te e te lo dimostrano, quelli che vorrebbero dimostrartelo, ma non ci riescono e allora arrivano piano, senza far rumore, sperando che sia l’istruttore a notarli e ad accoglierli con un sorriso ;quelli che non parlano, ma ti osservano, quelli che parlano troppo, ma ti osservano lo stesso e tutti notano se hai un nuovo taglio di capelli, se hai scarpe diverse e capiscono quando sei nervoso ed allora ti chiedono: va tutto bene? sei arrabbiata oggi? perchè non sorridi?”; quelli che scelgono tra i tanti il loro pallone, che è e sarà loro, unico e solo, per tutto l’allenamento e guai a scambiarlo; quelli che arrivano in palestra perché ce li hanno portati, ed a volte si avviliscono, piangono, scappano o restano solo a guardare attaccati alla mamma, ma che poi ti scelgono e non si staccherebbero mai più da te.